Negli ultimi anni si è riscontrato un interesse crescente verso la chirurgia estetica, con una richiesta di interventi in costante aumento. Altresì, in un mondo in cui ormai persino la comunicazione politica passa attraverso i social, gli stessi hanno acquisito una centralità crescente come strumenti di “promozione e comunicazione”.
Ne consegue che nel tempo anche i chirurghi plastici hanno adottato in via crescente questi strumenti, Instagram in primis, per aumentare la propria visibilità, pubblicando le foto pre e post intervento relative ad una serie di procedure di chirurgia estetica.
Una ricerca condotta da ricercatori del Canada e del Kuwait, pubblicata su Aesthetic Plastic Surgery, ha inteso valutare in modo sistematico i bias fotografici relativi alle immagini scattate prima e dopo gli interventi di chirurgia plastica del corpo e del viso e pubblicate su Instagram.
Lo studio: un’analisi delle foto relative a diverse sedi anatomiche
Per lo studio è stata condotta una ricerca su Instagram, nell’ottobre del 2020, utilizzando come criterio di ricerca il termine “chirurgo plastico”. Si è, quindi, proceduto alla selezione dei primi 11 account emersi relativi a chirurghi plastici; dal loro profilo sono state selezionate le prime 15 immagini pubblicate relative a diverse sedi anatomiche.
Ogni foto è stata analizzata da un chirurgo plastico certificato in cieco, chiamato ad attribuire alla foto uno score sulla base di 5 domini relativi a: la qualità della foto, lo sfondo della stessa, la posizione, l’esposizione o copertura del paziente e ad eventuali ulteriori elementi di distorsione.
I risultati: diffusa distorsione dell’immagine post-operatoria
L’indagine ha ricompreso un totale di 161 set di scatti prima e dopo l’intervento di chirurgia plastica, evidenziando che la sede anatomica più fotografata/postata è risultata essere il naso (47), seguita dal seno, mentre l’angolazione più comunemente utilizzata è risultata quella anteriore-posteriore (61).
L’analisi delle indagini pre e post intervento ha messo in luce un elemento di distorsione post-operatoria presente in quasi 3 casi su 4 (70,8%).
Lo sfondo post operatorio diverso rispetto a quello inquadrato prima dell’intervento è risultato essere il principale fattore di distorsione (n=46); ancora, la diversa angolazione (n=36) che ha enfatizzato il risultato post chirurgico ha contribuito al bias.
A contribuire all’alterazione elementi come posizione e copertura: nelle foto pre-chirurgia il paziente indossa spesso solo il camice operatorio e viene mostrato in posizione per lo più supina, sdraiato sul lettino operatorio; diversamente, nel post, le fotografie lo immortalano in piedi (n=20) e coperto da indumenti (n=15).
Le conclusioni
Lo studio condotto ha messo in luce che le fotografie relative a procedure di chirurgia estetica presenti su Instagram in cui si mostra il “prima e il dopo” evidenziano bias orientati al risultato post-operatorio.
Un’evidenza questa rilevata con riguardo a tutte le sedi anatomiche oggetto di chirurgia; gli autori dello studio hanno altresì evidenziato che negli scatti post-chirurgici si tende spesso a sfumare lo sfondo della foto, l’angolazione, la posa o la posizione dei pazienti e a coprirne alcune parti del corpo.
R. ElAbd, K. Alghanim, M. Alnesef et al., Aesthetic Plast Surg. 2023 Oct;47(5):2144-2149. doi: 10.1007/s00266-023-03398-9. Epub 2023 May 30