L’associazione dell’alimentazione con la dermatite atopica rimane poco conosciuta e rappresenta un elemento che potrebbe contribuire a spiegare l’eterogeneità del decorso della malattia.
Obiettivo di uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato su JAMA Dermatology è stato determinare in che misura un livello più elevato di assunzione di sodio con la dieta, stimato utilizzando il sodio urinario come biomarcatore, sia associato alla dermatite atopica in un’ampia coorte di soggetti.
Dermatite atopica e sodio: lo studio
È stato condotto uno studio trasversale su partecipanti adulti, di età compresa tra 37 e 73 anni, della UK Biobank.
È stata, quindi, esaminata l’escrezione di sodio nelle urine delle 24 ore, stimata utilizzando un singolo campione di urine raccolte tra il 31 marzo 2006 e il 1° ottobre 2010, e sono stati eseguiti i calcoli dell’International Cooperative Study on Salt, Other Factors, and Blood Pressure, specifica per sesso, che incorpora l’indice di massa corporea, l’età e le concentrazioni urinarie di potassio, sodio e creatinina. I dati sono stati analizzati tra il 23 febbraio 2022 e il 20 marzo 2024.
Misure di esito e risultati
L’esito primario era la dermatite atopica o la dermatite atopica attiva in base ai codici diagnostici e di prescrizione delle cartelle cliniche elettroniche collegate.
Per misurare l’associazione sono stati utilizzati modelli di regressione logistica multivariabile aggiustati per età, sesso, razza ed etnia, indice di deprivazione di Townsend e livello di istruzione.
Il campione analizzato comprendeva 215.832 partecipanti con un’età media di 56 anni, donne nel 54,3% dei casi. L’escrezione media di sodio nelle urine delle 24 ore era di 3,01 (0,82) g al giorno; 10.839 partecipanti, pari al 5%, avevano una diagnosi di dermatite atopica.
La regressione logistica multivariabile ha rivelato che un aumento di 1 g nell’escrezione stimata di sodio nelle urine delle 24 ore era associato a un aumento delle probabilità di dermatite atopica (odds ratio aggiustato [AOR], 1,11; 95% CI, 1,07-1,14), ad un aumento delle probabilità di dermatite atopica attiva (AOR, 1,16; 95% CI, 1,05-1,28) e a un aumento nella gravità della dermatite atopica (AOR, 1,11; 95% CI, 1,07-1,15).
In una coorte di convalida di 13.014 partecipanti del National Health and Nutrition Examination Survey, un apporto alimentare di sodio superiore di 1 g al giorno è stato associato a un rischio maggiore di dermatite atopica (AOR, 1,22; 95% CI, 1,01-1,47).
Le conclusioni
Alla luce dei risultati ottenuti, gli autori dello studio hanno evidenziato che la restrizione dell’assunzione di sodio con la dieta può rappresentare un intervento economicamente vantaggioso e a basso rischio per la dermatite atopica.
B. M. Chiang, M. Ye, A. Chattopadhyay et al., Sodium Intake and Atopic Dermatitis, JAMA Dermatol. Published online June 5, 2024. doi: 10.1001/jamadermatol.2024.1544