L’idrosadenite suppurativa, malattia cutanea autoinfiammatoria cronica e debilitante, ha un tasso di incidenza che varia tra lo 0,7% e l’1,2%, con una predisposizione più marcata tra le donne. Colpisce tipicamente le aree ascellare, sottomammaria, inguinale e anogenitali, che in seguito possono portare allo sviluppo di ascessi, tratti sinusali e cicatrici, con un impatto devastante sulla qualità di vita dei pazienti.

La patogenesi dell’idrosadenite suppurativa non è ancora ben compresa, ma c’è un accordo generale nel considerarla una malattia multifattoriale che ha molte implicazioni con i fattori immunologici e il reclutamento di mediatori infiammatori che si autoperpetuano, elemento questo che rende il trattamento della patologia particolarmente sfidante.

Idrosadenite e psoriasi: percorsi patogenetici comuni

L’idrosadenite è sovente associata a varie comorbidità, tra cui un aumento del rischio cardiovascolare, gastrointestinale, reumatologico e psichiatrico, nonché un aumento del rischio di carcinogenesi.

Da questo punto di vista, è stata sempre più ampiamente riconosciuta come una malattia infiammatoria con diverse implicazioni sistemiche, proprio come la psoriasi, malattia infiammatoria cronica immunomediata.

Per molto tempo valutata solo come una malattia cutanea, la psoriasi è ora riconosciuta come una condizione infiammatoria sistemica che condivide percorsi patogenetici con diversi altri disturbi, tra cui l‘artrite psoriasica, la sindrome metabolica, le malattie cardiovascolari, le malattie infiammatorie intestinali, l’uveite, la malattia del fegato grasso non alcolica e l’idrosadenite suppurativa.

La coesistenza di psoriasi e idrosadenite suppurativa è stata descritta di recente, anche se una possibile associazione tra loro non è ancora stata stabilita con certezza. Diversi casi di coesistenza delle due patologie suggeriscono una relazione causale, ma mancano dati epidemiologici certi.

Per valutare il legame tra idrosadenite e psoriasi, è stata effettuata in Italia una revisione narrativa della letteratura aggiornata sull’argomento pubblicata su Frontiers in Medicine.

Il legame tra idrosadenite suppurativa e psoriasi: la revisione

È stata condotta una ricerca bibliografica sul database PubMed utilizzando la stringa di ricerca: “Psoriasi” e “Idrosadenite suppurativa”. In base al contenuto dell’abstract, sono stati raccolti i lavori relativi all’associazione tra le due patologie. Sono stati inclusi esclusivamente articoli in lingua inglese, e con un limite temporale di 5 anni.

Al 1° novembre 2022, la ricerca su PubMed ha prodotto 21 articoli. Tra questi, sette sono stati esclusi in quanto non rilevanti e/o perché il testo completo non era disponibile, mentre 14 articoli sono stati selezionati in quanto corrispondenti ai criteri di ricerca definiti. Sono stati quindi analizzati quattro serie di casi e 10 case report.

I risultati

L’idrosadenite suppurativa e la psoriasi sono malattie infiammatorie croniche della pelle associate a una riduzione della qualità di vita dei pazienti, la cui coesistenza è sempre più evidente e riportata in letteratura. Si ipotizza difatti che le due malattie dipendano da percorsi patogenetici comuni in cui IL-17 e IL-23 svolgono un ruolo centrale.

Approcci terapeutici ed efficacia

L’idrosadenite suppurativa insorge solitamente in un contesto di psoriasi già presente, e questo può essere spiegato dalla diversa prevalenza e incidenza delle patologie, essendo la psoriasi molto più frequente.

Tuttavia, la differenza sostanziale che sembra emergere riguarda gli approcci terapeutici e la loro efficacia: mentre per la psoriasi sono stati sviluppati molti farmaci biologici con ottimi risultati nella riduzione dell’indice di estensione e gravità della psoriasi  e nel miglioramento dei sintomi e della qualità di vita dei pazienti, lo stesso obiettivo non è stato raggiunto per l’idrosadenite.

A differenza della psoriasi, l’unico farmaco biologico registrato dall’FDA e dall’EMA per il trattamento dell’idrosadenite suppurativa da moderata a grave è l’adalimumab, con risultati talvolta insoddisfacenti. Tuttavia, la sicurezza e l’efficacia di adalimumab hanno aperto la strada al confronto con possibili nuovi farmaci.

Molte altre molecole con diversi bersagli immunologici come IL-12/23, IL-17, IL-23, IL-36, C5a, CD-20, CD-40, LTA4 e CXCR1/2 sono attualmente in fase di studio per il trattamento dell’idrosadenite suppurativa da moderata a grave.

Tuttavia, hanno concluso i ricercatori, è necessario condurre studi clinici più ampi sui nuovi agenti terapeutici per scoprirne l’effettivo ruolo terapeutico, valutarne l’efficacia, la sicurezza e i possibili effetti collaterali.

L. Macca, F. Li Pomi 1, Y. Ingrasciotta et al., Hidradenitis suppurativa and psoriasis: the odd couple, Front Med (Lausanne). 2023 Jul 7:10:1208817. doi: 10.3389/fmed.2023.1208817. eCollection 2023