Aumentano i contagi da malattie sessualmente trasmissibili quali clamidi, gonorrea, sifilide, soprattutto tra i giovanissimi: l’Istituto Superiore di Sanità rileva un incremento delle infezioni dal 2019 al 2022.

“Sex roulette”, “calippo tour”, chemsex: si moltiplicano soprattutto tra i più giovani occasioni di sesso occasionale, spesso stimolate anche dalle sfide lanciate da app e social. Questi fenomeni, oltre ad avere numerosi risvolti sociali, possono provocare contagi da infezioni sessualmente trasmesse

Preoccupa la mancanza di consapevolezza: viene considerato più “grave” perdere una di queste “sfide” rispetto al rischio di contrarre una malattia.

I numeri e gli studi aggiornati su questi temi sono al centro del X Congresso Nazionale della Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (SIMaST) in corso a Roma, alla presenza di oltre 200 specialisti tra infettivologi, epidemiologi, dermatologi, ginecologi, urologi e altri operatori sanitari.

Gonorrea, sifilide e clamidia: casi in aumento

In attesa del notiziario ufficiale dell’ISS, i primi dati dei sistemi di sorveglianza sentinella delle malattie sessualmente trasmissibili in Italia coordinati dal Centro Operativo AIDS dell’ISS rilevano significativi incrementi.

«Nel 2022, per la gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella circa 1200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento del 50% – ha sottolineato Barbara Suligoi, direttore del Centro operativo Aids dell’ISS e presidente del Congresso SIMaST –. Per la sifilide, siamo passati da 580 casi del 2021 a 700, con un aumento del 20%. Questa crescita non è solo un effetto della socializzazione post pandemia, ma si riscontra anche rispetto al 2019, quando i casi di gonorrea erano stati 610 (quindi rispetto ad allora sono aumentati del 100%), mentre quelli di sifilide erano 470, incrementati quindi di oltre il 50%. Anche sulla clamidia il riscontro è analogo: dagli 800 casi del ’19, si è giunti nel 2022 a 993, con un aumento del 25%. L’aspetto più rilevante è il coinvolgimento giovanile, in particolare i ragazzi under 25: la prevalenza della clamidia tra le ragazze di questa fascia d’età è del 7%, mentre sopra i 40 anni è appena 1%. In 3 casi su 4 l’infezione da clamidia è asintomatica, quindi molte ragazze non se ne accorgono».

Diminuisce l’uso del preservativo

Un altro dato che colpisce emerge dallo Studio internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children), a cui ha collaborato anche l’ISS, che a settembre 2024 ha pubblicato i dati 2022. In Italia, tra i giovani sessualmente attivi a 15 anni, il 69,4% dei ragazzi e il 61,6% delle ragazze hanno dichiarato di aver usato il preservativo nell’ultimo rapporto sessuale, ma a diciassette anni si registrano percentuali più basse: 65,9% nei maschi e 56,8% nelle femmine. Ciò che emerge dai dati comparati è la diminuzione a partire dal 2014 dell’uso del preservativo tra i quindicenni sessualmente attivi, un dato preoccupante. Il fenomeno ha dimensioni globali, con un calo dal 2014 al 2022 del 9% tra i maschi e del 6% tra le femmine.

Il vademecum SIMaST per la prevenzione

Dall’indagine condotta dalla SIMaST emerge che scuola e famiglia spesso non riescono ad informare i ragazzi che si avvicinano ai primi approcci sessuali. Anche il ruolo del medico di famiglia risulta molto discreto. I maschi talvolta non sono nemmeno a conoscenza della figura dell’andrologo. Da questa esigenza è nata la proposta della SIMaST di uno strumento con taglio divulgativo per ampliare la conoscenza della prevenzione, dei rischi, dei possibili rimedi: «Un vademecum di prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse, un materiale formativo scaricabile direttamente dal nostro sito – ha spiegato Luca Bello, presidente SIMaSt –. Con questo opuscolo, a cui hanno collaborato diversi specialisti dell’ISS, della ASL Città di Torino e della Marina Militare, intendiamo informare sui comportamenti a rischio; far conoscere i modi per prevenire il contagio; riconoscere i sintomi e i segni di una potenziale IST in atto. Attraverso illustrazioni, link e informazioni utili analizziamo le diverse IST, le possibili conseguenze e mettiamo in guardia le popolazioni più a rischio, come i minori di 15 anni, le donne, gli immunodepressi, chi fa uso di alcol e droghe».

Come evitare i contagi di malattie sessualmente trasmissibili

«Anzitutto, utilizzare il preservativo in tutti i rapporti occasionali – sottolinea Bello –. Ricordarsi poi che l’utilizzo della pillola e degli altri anticoncezionali femminili evitano le gravidanze ma non proteggono dalle IST. Tenere presente che avere rapporti sessuali durante le mestruazioni può ridurre il rischio di gravidanza ma non protegge dalle IST. Essere sempre lucidi mentalmente quando si sta per avere un rapporto sessuale: alcol e sostanze tolgono lucidità mentale e sotto il loro effetto non ci si accorge di comportamenti non sicuri per la salute. Ridurre il numero dei partner sessuali: con quante più persone si hanno rapporti non protetti, tanto più si è a rischio di contrarre una IST».

E poi ancora: «In caso di un’infiammazione, un’ulcera, una lesione nell’area genitale, anale o attorno alla bocca, di perdite genitali da vagina, pene o ano, non avere rapporti di nessun tipo – aggiunge Barbara Suligoi, tra gli autori del manuale –. Evitare rapporti mentre si sta seguendo una terapia per una IST. Se si pensa di avere una IST avvertire il proprio partner, avere rapporti sessuali solo con il preservativo e recarsi da un medico. Effettuare con regolarità i test per le IST e per l’HIV se si hanno numerosi partner occasionali».