L’invecchiamento cutaneo è un processo complesso che coinvolge effetti intrinseci ed estrinseci. Quanto ai primi, l’invecchiamento cronologico della pelle si verifica con il passare del tempo. Clinicamente, la pelle appare secca e atrofica, con la comparsa di rughe sottili.
I cambiamenti funzionali si verificano come risultato di un’alterazione della sintesi dei lipidi, con un conseguente aumento della perdita di acqua transepidermica e della disidratazione. La giunzione dermoepidermica si appiattisce e il derma diventa atrofico. Il risultato complessivo è una riduzione della funzione di barriera e un aumento della fragilità cutanea.
A ciò si aggiungono i fattori estrinseci, cioè ambientali ed esterni, tra cui le radiazioni ultraviolette provenienti dal sole sono riconosciute come il principale fattore ambientale responsabile dell’invecchiamento estrinseco, noto come fotoinvecchiamento.
Fotoinvecchiamento e trattamenti per il ringiovanimento cutaneo
L’impatto clinico del fotoinvecchiamento varia; sono stati identificati due fenotipi distinti: ipertrofico e atrofico.
La magrezza, la lassità cutanea, le rughe profonde e grossolane e l’elastosi solare sono caratteristiche della variante ipertrofica.
Al contrario, il fenotipo atrofico è associato a una pelle liscia, lucida e dall’aspetto “paffuto”, con arrossamenti e teleangectasie.
La bellezza della pelle è considerato uno dei principali fattori di salute e benessere; di conseguenza, la domanda di trattamenti di ringiovanimento cutaneo è aumentata rapidamente, con una spesa annua mondiale che dovrebbe passare da 24,6 miliardi di dollari a circa 44,5 miliardi di dollari entro il 2030.
Un lavoro di revisione condotto tra il Regno Unito e Singapore, pubblicato sul British Journal of Dermatology, ha inteso passare in rassegna le manifestazioni cliniche dell’invecchiamento cutaneo e i trattamenti topici disponibili per il ringiovanimento della pelle.
Il lavoro di revisione
Il ringiovanimento cutaneo può essere ottenuto in diversi modi, dai trattamenti basati su laser e dispositivi ai peeling chimici e agli iniettabili; tuttavia, i regimi topici di cura della pelle rappresentano il trattamento antiaging principale, cui fanno ricorso il più ampio bacino di utenti senza necessità di esporsi a rischi di sorta.
I trattamenti topici
Mentre il trattamento topico di ringiovanimento più efficace è rappresentato dall’applicazione di tretinoina, un farmaco soggetto a prescrizione medica considerato il gold standard clinico, è emersa nel tempo una categoria ibrida di prodotti cosmeceutici che si colloca a metà strada tra la cosmesi e la farmaceutica. La rassegna analizza gli effetti di retinoidi, peptidi e antiossidanti.
Benché l’invecchiamento cutaneo risulti inevitabile, si possono adottare misure per ridurne l’impatto, in particolare dei cambiamenti causati da fattori ambientali. La prevenzione dell’invecchiamento cutaneo accelerato dai raggi UV, con l’uso regolare di una fotoprotezione ad ampio spettro, dovrebbe essere parte integrante della routine di cura della pelle.
Questa può essere integrata con prodotti topici antiossidanti che forniscono un’ulteriore fotoprotezione e possono anche aiutare a neutralizzare altre fonti di stress ossidativo, come l’inquinamento atmosferico.
Anche l’ottimizzazione della funzione barriera con l’uso di semplici emollienti può svolgere un ruolo importante: uno strato corneo sano è la prima linea di difesa contro le aggressioni ambientali.
I retinoidi topici e alcuni peptidi, oltre agli effetti epidermici, dimostrano una riparazione dermica con un impatto clinico più marcato sulle rughe cutanee più profonde, sebbene i cambiamenti cellulari richiedano mesi e non giorni.
Le conclusioni
Sul mercato sono disponibili una miriade di altri principi attivi, con livelli variabili di prove scientifiche a sostegno. La consulenza professionale deve rimanere obiettiva e basata sull’evidenza, ma non giudicante.
Consigli sensati e rassicuranti possono avere un effetto profondo sul benessere generale dei pazienti, in particolare di quelli più vulnerabili.
Inoltre, è necessario avere aspettative realistiche per quanto riguarda l’impatto complessivo sulla morfologia del viso, poiché anche il miglior programma di ringiovanimento cutaneo non potrà mitigare i cambiamenti volumetrici potenzialmente più drammatici dovuti alla ridistribuzione del grasso sottostante, all’atrofia e alla perdita di massa ossea più profonda.
Per contribuire a mantenere una prospettiva positiva nei confronti dell’aspetto della pelle e degli effetti che i prodotti topici possono ottenere risulta importante promuovere il concetto di “salute della pelle” in contrapposizione a quello di “antiage”, hanno concluso gli autori dello studio.
T. W. Griffiths, R. E. B. Watson, A. K. Langton, Skin ageing and topical rejuvenation strategies, Br J Dermatol. 2023 Oct 30;189(Suppl 1):i17-i23. doi: 10.1093/bjd/ljad282