Gli interventi di trapianto di grasso autologo sono sempre più apprezzati dai pazienti, secondo i dati di un’indagine dell’Associazione italiana chirurgia plastica estetica (Aicpe) presentata durante il 3° congresso dell’associazione, svoltosi a Firenze. «Gran parte della responsabilità dell’invecchiamento di un volto dipende dalla perdita di massa grassa – afferma Mario Pelle Ceravolo, presidente Aicpe. – Fino ad alcuni anni fa rimuovevamo pelle e grasso dalle palpebre per ringiovanirle, ora facciamo spesso il contrario e cioè togliamo solo la poca pelle in eccesso e spesso iniettiamo del grasso per rendere gli occhi più pieni, più freschi, più naturali e più giovani». Gli interventi di questo tipo in Italia nel 2014 hanno registrato un salto in avanti del 20% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 28.500, e diventando così il quarto intervento più praticato, dopo liposuzione, aumento del seno e blefaroplastica.
«Da ambedue le parti dell’oceano siamo giunti alle stesse conclusioni ‒ha affermato James Grotting, presidente della statunitense Asaps, la più importante associazione di chirurghi estetici del mondo, presente al congresso Aicpe ‒il trapianto di grasso rappresenta una tecnica a bassissimo rischio e a impegno postoperatorio minimo per il paziente e offre grandi possibilità ed enormi potenzialità future, grazie alle cellule staminali in esso contenute».